Bocconi avvelenati: tutte le cose da sapere

A febbraio di quest’anno, è stata ulteriormente prorogata la validità dell’ordinanza ministeriale recante “Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche e bocconi avvelenati”. Nelle more di una disciplina organica in materia (cioè di disposizioni legislative specifiche, tutt’ora assenti), il Ministero della Salute ha ritenuto necessario riconfermare basilari misure di tutela e prevenzione per arginare la diffusione di quest’indegna pratica costituente motivo d’allarme sotto vari profili. La contaminazione ambientale cagionata dalla presenza di veleni e sostanze tossiche, infatti, rappresenta un serio rischio per la popolazione umana (bambini in primis) nonché causa di danni al patrimonio faunistico; ecco perché:



Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente è VIETATO a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive (…)”, art.1. - ordinanza ministeriale



Altresì VIETATO è la detenzione, l’utilizzo o l’abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce. La portata del fenomeno è tale da coinvolgere diversi soggetti. Doveri, compiti e responsabilità, sono previsti sia per i proprietari (o semplici detentori) dell’animale sia per le istituzioni pubbliche:


L’IMPORTANZA DELLA DENUNCIA: denunciare il ritrovamento di esche e bocconi avvelenati (ivi incluso materiale la cui natura è altamente sospetta) è un’azione, di per sé, sempre auspicabile sia per circoscrivere con tempestività i pericoli sopra esaminati sia per individuare i responsabili. Peraltro, nell’ipotesi di decesso del proprio animale, è configurabile un obbligo di segnalazione alle Autorità competenti (qualunque organo di Polizia). E’ chiaro che, in caso di sospetto avvelenamento, la primissima cosa da fare è PORTARE IMMEDIATAMENTE L’ANIMALE DAL VETERINARIO affinché questi possa prestare le cure del caso.



Il medico veterinario che (…) emette diagnosi di sospetto avvelenamento (…) ne dà immediata comunicazione al Sindaco e al Servizio veterinario dell’ASL territorialmente competente”, art.2 - ordinanza ministeriale.



In caso di avvelenamento di un animale di specie domestica o selvatica, infatti, si può procedere:



  • all’apertura di un’indagine;

  • ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell’area interessata dall’avvelenamento (in genere entro 48H dall’accertamento della violazione);

  • a far segnalare con apposita cartellonistica l’area di pericolo;

  • a predisporre ed intensificare i controlli.


Quanto al RESPONSABILE DEL GESTO, che è legalmente perseguibile, assumono rilevanza le disposizioni introdotte nel nostro codice penale a seguito della L.189/2OO4 in tema di maltrattamento ed uccisione di animali; in particolare, l’art.544 bis - Uccisione di animali e l’art.638 - Uccisione o danneggiamento di animali altrui. Tali norme, infatti, si definiscono “casualmente orientate” poiché imperniate sull’idoneità dell’azione a determinare l’evento costitutivo del reato e, cioè, la morte dell’animale (in specie, dovuta alla somministrazione di esca o boccone avvelenato).


Ferma restando l'importanza fondamentale di recarsi immediatamente dal veterinario, rivolgiamo allo staff di Vetclick talune domande&risposte ricorrenti sul tema e che è bene ricordare:


D) Che aspetto possono avere le esche e i bocconi sospetti?
R) I bocconi avvelenati posso avere aspetti diversi, partendo dalle più classiche polpettine di carne arrivando fino ai semplici biscotti o qualsiasi altra pietanza appetibile per l'animale.


D) Quali sono i sintomi che denotano un sospetto avvelenamento del cane?
R) I sintomi di avvelenamento dipendono dal mezzo utilizzato per arrecare danno all'animale, all'interno di queste polpette può esserci il classico veleno per topi, che causa emorragie interne, l'avvelenamento da metaldeide, che porta l'animale ad avere crisi convulsive, vomito, diarrea, coma e morte o qualsiasi altro tossico che può causare la morte dell'animale.


D) C'è qualcosa che è possibile fare nell'immediato o, comunque, nel tempo occorrente a trasportarlo al più vicino veterinario?
R) L'unica cosa da fare è quella di far vomitare l'animale se vediamo che ingerisce qualcosa di sospetto. La cosa migliore comunque resta quella di chiamare subito il proprio veterinario di fiducia.


E’ buona regola prestare sempre la massima attenzione durante le esplorazioni di Fido perchè il suo fiuto lo rende un “Cercatore innato di cibo”. Sotto questo profilo, se impedirgli di scovarlo è impossibile, può essere educato, fin da cucciolo, a non mangiarlo. Si sa, mai accettare bocconi dagli sconosciuti!


Via | lav.it


Via | izsmportici.it


 

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Autore: Vetclick (6) Categoria: Legislazione Animale: Altro

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